domenica 2 agosto 2015

You've got the love.

Sentirsi ascoltati, percepire l'accettazione attraverso l'altrui silenzio.
Nemmeno capiti, forse questo sarebbe qualcosa di sovrumano – e anche superfluo. 

Sentirsi accettati per ciò che si è; per i pochi pregi e i molti difetti. Per i limiti che ci fanno tendere all'umanità, perché è questo ciò che siamo.
Umani bisognosi di poter manifestare liberamente la propria natura. Non macchine da lavoro o animali da competizione. 

Persone che sono come un raggio di luce che attraversa una crepa nel cuore, luce che rischiara l'anima e improvvisamente rende migliore ogni angolo di se stessi.
Dita che si intrecciano, corpi che si uniscono, membra che diventano una cosa sola. 
Per sentirsi completi, finalmente integri.
Forse questo è amore.

Dita che si sfiorano e attraverso le quali passano emozioni che nessuna parola potrebbe mai esprimere.