venerdì 15 novembre 2013

Difetti perfetti.

Perché chi l'ha detto che un difetto non possa essere un pregio?
Io e la mia mezz'ora canonica di ritardo. E le innumerevoli entrate a seconda ora causa sonno, quando fuori l'aria è gelata, mentre il piumone somiglia ad uno dei cieli del Paradiso dantesco, e no, non mi importa che a scuola si entra alle otto, io voglio dormire. Perché sono tanto pigra.
Il caos che mi circonda. Forse la mia professoressa di fisica vedendo la mia camera la userebbe per spiegare cos'è l'entropia, ma io preferisco abbandonarmi al disordine. Per pigrizia, per mancanza di tempo, per una scarsa attitudine a rientrare negli schemi, a colorare solo all'interno del bordo del disegno, a non scrivere mai fuori dal rigo. Perché ritrovare otto paia di calzini sotto il letto non è gradevole, ma non avere fantasia è anche peggio.
La fantasia può sfociare anche nel talento innato che posseggo nel creare film mentali che la Fox dovrebbe assumermi come sceneggiatrice, eh vabe', ogni cosa ha i suoi pro ed i suoi contro!

Se i miei difetti fossero una stoffa, sarebbero un rotolo infinito lungo decine di chilometri.
Ma sarebbero un tessuto prezioso, una seta orientale che scivola addosso a chi la porta.
E sapete una cosa? Io di questi difetti ho deciso di vestirmene come se fossero un abito da sera firmato Valentino. E mi sento perfetta così, anche se magari mi sono dimenticata di pettinare i capelli.


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