La nobilissima arte del fare ciò che ci piace. Una roba per pochi. Non per me, sicuramente.
Quella sensazione piacevolissima, libidine pura, nel saper dire "no" - perché se qualcosa ci fa schifo niente e nessuno può costringerci a farlo, per di più se a discapito di ciò che ci piace veramente. La liberazione dal senso del dovere a favore di una forma di egoismo positivo che fa bene all'anima.
Perché in verità a volte fa comodo nascondersi dietro le imposizioni altrui -Dio mio quant'è comodo- e non darsi retta assumendosi le proprie responsabilità.
Tutti questi film mentali derivano dal fatto che sto per scegliere l'università e probabilmente sarei più serena se mi dicessero che a breve mi metteranno in croce o cose simili.
E' incredibile quanto tutte le belle parole, le belle idee che esprimiamo, si vanifichino quando siamo davvero davanti a un bivio.
Ciò che ci piace e ciò che piace a qualcun altro (madre-padre-mondo del lavoro-società-chicchessia)
Vorrei poter essere ciò che fino a pochi mesi fa credevo realmente di essere, una persona in grado di agire liberamente e senza condizionamenti, ma la cosa si sta rivelando decisamente più difficile di ciò che pensassi. Ma poi ci ho riflettuto, e prima di voler essere medico-ingegnere-astronauta-poetessa, ho capito che da grande vorrei essere felice.
E la felicità si raggiunge solo iniziando a prendersi le proprie responsabilità, con gioie e dolori, rischi e godimenti.
E niente, in bocca al lupo a chiunque si trovi nelle mie stesse condizioni, a prescindere dal bivio in cui si trova e dagli anni che ha sulle spalle.
A 20 anni come a 50,
sappiate assumervi la responsabilità di essere felici.